Fitoterapia:
la terapia delle piante medicinali Il termine “fitoterapia” deriva dal greco “phytòn”, che significa “pianta”, ma allo stesso tempo anche “creatura”
è curioso come questo duplice significato nasconda un concetto profondo. La radice, infatti, deriva dal verbo “phyto” (generare ed essere generati), che indica il processo della fertilità, della creazione:
si può notare un evidente parallelismo che accomuna una pianta all'essere, cioè all'uomo e alla vita.
I preparati disponibili possono essere schematicamente suddivisi in due grandi categorie e cioè:
preparazioni ottenute partendo da pianta essicata tisane, infusi e decotti, polveri micronizzate e non, estratti fluidi, estratti secchi
preparazioni ottenute partendo da pianta fresca tinture madri, macerati glicerinati, succhi di pianta fresca preparazioni per distillazione o spremitura oli essenziali
AGLIO (Allium sativum).
AGRUMI:
ARANCIO (Citrus sinensis)
LIMONE (Citrus limon)
MANDARINO (Citrus reticulata)
POMPELMO (Citrus paradisi)
BASILICO (Ocimum basilicum).
CAFFÈ (Coffea arabica).
CANNELLA (Cinnamomum zeylanicum e cinnamomum cassia).
CARCIOFO (Cynara scolymus).
CAROTA (Daucus carota).
CARRUBA (Ceratonia siliqua).
CAVOLO e BROCCOLO (Brassica species).
CICORIA (Cichorium intybus).
CIPOLLA (Allium cepa).
LEGUMI in genere.
MAGGIORANA (Origanum majorana).
MENTA (Mentha piperita).
NOCE MOSCATA (Myristica fragrans).
ORZO (Hordeum vulgare).
PEPERONCINO (Capsicum annuum).
POMODORO (Lycopersicum aesculentum).
ROSMARINO (Rosmarinus officinalis).
SALVIA (Salvia officinalis).
SEITAN.
SOIA (Glycine max)
SPINACIO.
THE (Camellia sinensis).
VINO ROSSO.
La Fitocosmesi per essere seriamente considerata non può prescindere da questi concetti:
La formulazione di un cosmetico deve tener conto con uguale importanza della base cosmetica e dei principi attivi ed il fitocosmetico favorisce naturalmente questo concetto.
Partendo dalla conoscenza dei fenomeni di invecchiamento cutaneo i rimedi devono agire in sinergia fra loro combattendo tutti questi fenomeni senza eccezioni, e il mondo vegetale è particolarmente ricco di elementi che possono essere impiegati a tale scopo.
Un ruolo fondamentale nella creazione di un fitocosmetico viene giocato dalla considerazione della qualità degli estratti e quindi dalla scelta del sistema estrattivo più idoneo (es CO2 supercritico) e dal fitocomplesso della pianta stessa.
È l’insieme dei principi attivi del vegetale "in toto", essendo la pianta una "unitá terapeutica" nella quale i principi attivi formano dei fitocomplessi caratteristici.
Infatti lo studio di un singolo principio attivo non porta a scoprire le proprietà della pianta, bensì solo quelle del principio attivo stesso.
Mentre invece è stato dimostrato, in moltissimi casi, che l’azione della pianta è dovuta all’estratto totale della pianta stessa e non ai suoi costituenti chimici isolati.
In altri termini, l’insieme dei principi attivi dell’estratto è superiore all’attività delle varie molecole considerate singolarmente. Questo spiega perché le piante, usate nella loro totalità, producano effetti diversi da quelli ottenuti utilizzando i loro singoli principi attivi.
Questo "insieme" di cui stiamo parlando, responsabile della specifica attività di una pianta e spesso formato da centinaia di molecole diverse, costituisce un’entità biochimica unitaria, che agisce grazie all’azione complementare e di reciproco potenziamento dei singoli costituenti.
Tale sinergia è all’origine dell’attività più dolce, meno aggressiva e soprattutto più armonica che molte piante hanno rispetto ai farmaci, poiché la tossicità di alcuni loro costituenti viene mitigata da altri.
Se una sostanza è di origine naturale, non è detto che i parametri utilizzati per la sua estrazione siano conformi e convenienti ad ottenere un prodotto completamente naturale.
Per esempio i residui di solventi potrebbero contaminare il prodotto stesso.
Esistono a questo proposito dei parametri codificati dal “Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici” (via J. Barozzi, 8 40126 BOLOGNA), che Pharmaelite ha adottato. Questi parametri sono stati inviati ai produttori delle sostanze che Pharmaelite utilizza, al fine di ottenere una dichiarazione sotto la loro responsabilità, che anche i criteri estrattivi sono consoni al concetto di naturale.
Un breve cenno al del metodo estrattivo che utilizza il CO2 supercritico.
Quando un liquido viene riscaldato in un recipiente chiuso, evapora fino a un punto critico in cui la densità del vapore così formato e quella del liquido restante sono uguali.
Al di là di questo punto, il sistema entra in uno stato indeterminato tra il liquido e il gassoso, ossia diventa un fluido supercritico. La scelta di utilizzare l’anidride carbonica per questo scopo deriva dal fatto che essa è abbondante, poco costosa e facilmente trasportabile e non è tossica, poiché è prodotta e metabolizzata in natura dagli organismi viventi.
I vantaggi di questa metodologia estrattiva si possono riassumere in questi pochi concetti:
Il CO2 supercritico funziona bene a temperature che lasciano integri i composti biologici sensibili al calore.
Il CO2 supercritico non inquina l’estratto vegetale con residui come avviene per altri estrattori